YANTRA COSMICO

I Templi di Pietro Gentili



Questo film è dedicato alle quattro «dimore celesti» che alla fine degli anni Settanta l’artista Pietro Gentili erige a San Vito Romano, nel giardino della sua casa. Li chiamerà i «Templi di Colle Oppio». L’artista le realizza studiando la geometria dello spazio, creando opere pittoriche, collocando oggetti votivi, cercando la sintonia con le forze impetuose della Natura con il Cielo, con la Terra, con la pratica della meditazione.

Lo «Yantra» è ciò che arriva alla percezione del noi che ci immergiamo nella composizione armonica dei Templi di Colle Oppio. L’aggettivo «Cosmico» deriva da «Artista Cosmico»: appellativo che il filosofo Baba Bedi XVI aveva coniato per Pietro Gentili.


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Le Quattro Dimore Celesti


Nel 2003 Gentili dedica al Templi di Colle Oppio un capitolo del suo ultimo libro, «Una vita un’arte»:



«...in questo luogo sorgono le quattro dimore celesti, ciascuna si erge ai bordi del precipizio

«Per arrivare a questo luogo si percorre, come l’ha definita Emanuela, la via mistica che partendo dalla nostra casa si snoda nel giardino, circondata da fiori, piante aromatiche e da alberi da frutto, che con le loro vibrazioni ci accompagnano in questo percorso.»

«... si va nella grande dimora detta Oasi di pace. In questo grande spazio si trova un grande Sole d’oro e un grande Angelo; vi sono quattro colonne votive, ognuna decorata in modo diverso. L’interno di questo luogo è pieno di oggetti, sculture e immagini votive.»

«Il mio percorso mistico inizia dalla prima dimora, quella legata al dolore della Madre Terra; sulla porta ci accoglie l’immagine dello Zodiaco e dell’Angelo ... all’interno si trova un grande Angelo di luce azzurra, protettore della dimora.»

«La dimora degli Angeli ... di forma ottagonale ... rappresenta l’iride celeste con i sette colori della luce manifestata, ogni luce rappresentata dal suo Angelo, così in ogni parete ci appare un Angelo ... il pavimento ed il soffitto con la cupola sono interamente di specchi di vari colori, quindi c’è un rispecchiamento infinito che dà una profondità ed una altezza senza limiti.»

«... le quattro colonne mistiche [...] sorreggono una cupola segnata a vuoto da cui pende l’uovo cosmico che oscilla secondo il soffio del vento; ai piedi delle colonne c’è uno specchio d’acqua che riflette la natura circostante ricordandoci il mito di Narciso.”

RINGRAZIAMENTI E CREDITS

Il video è stato realizzato da Marco Moscatelli con materiali fotografici dell’archivio di Emanuela Gentili; musiche di Marco Moscatelli ed Elisa Marini. I testi sono scritti da Marco Moscatelli con Emanuela Gentili; le citazioni sono tratte da «Una vita e un’arte» di Pietro Gentili (Valstagna, VI, 2003, pp. 129 e seg.)

PIETRO GENTILI

Nasce a San Vito Romano il 24 novembre 1932. Nel 1959 e nel 1962 trascorre alcuni mesi negli USA ed espone a Washington e New York. Dopo questi viaggi si stabilisce a Firenze ed espone con la galleria «Numero» di Fiamma Vigo. Nel 1965 si sposa con l'artista francese Denise Madin e decidono di vivere a Milano. Nel 1966 inizia a creare gioielli per le sfilate di alta moda della stilista Germana Marucelli. Gentili rientra nel ristretto numero dei più importanti creatori di gioielli italiani. Realizza le prime sculture nel 1967. Negli anni successivi esplorerà la tridimensionalità utilizzando materiali di ogni tipo, con una netta predilezione per il legno scolpito a mano, la foglia d'oro e lo specchio.

Gentili presenta nel 1972 tre libri che condensano la sua visione della vita. L'impegno con la scrittura diverrà parte sempre più importante nel suo universo creativo, ed è una esperienza che ha assunto forme diverse.

In questi anni effettua molti viaggi all’estero con permanenze in Svizzera, Francia e Inghilterra. Il viaggio più significativo che amerà ricordare come «viaggio dell’anima», è quello compiuto nel 1976 in India, raggiunta via terra passando per Turchia, Iran, Pakistan. Il viaggio dura tre mesi durante i quali Gentili si trova in luoghi sperduti, unico occidentale ad essere passato da quelle parti, ed entra in contatto con atmosfere per lui sorprendentemente familiari: scopre infatti una grande affinità con la mistica islamica, l'astrologia, la spiritualità di quelle popolazioni. L’impatto è talmente vivo e profondo da determinare il successivo sviluppo del suo percorso creativo e artistico. Poi ancora altri viaggi: Spagna (1979), Egitto, Siria, Palestina, Gerusalemme (1981).

Nel 1978 inizia a lavorare alle «oasi di pace»: nel terreno attorno alla sua casa di San Vito Romano realizza quattro templi, o «dimore celesti». I templi di Pietro Gentili sono considerati esempi di architettura sacra del Novecento.

Dopo la dipartita dell’artista (2008) le sue opere sono state presentate in importanti eventi espositivi a Firenze (2011, 2023), Perugia (2012), Castano Primo (2017), Roma (2018), Pordenone (2021). Il corpus delle opere di Pietro Gentili comprende quadri, sculture, gioielli, architetture, testi di scienza astrologica, lavori di grafica, ritratti, installazioni. L’Archivio Pietro Gentili è gestito dalla figlia dell’artista, Emanuela Gentili.